3/20/2011

Luigi Greco presenta il Manifesto dei villaggi agricoli a Milano

Lunedì 21 marzo, alle 10,00, Luigi Greco presenta il suo
Manifesto dei villaggi agricoli per la gestione dell'Agro romano.
L'incontro si tiene nell'aula z.2 della facoltà di Architettura e società del Politecnico di Milano, nell'ambito del Laboratorio "Costruire naturale".
docenti Lorenzo Consalez, Mauro Giuliani, Stefano Laffi e Alessandro Rocca
tutor Alessandro Altini, Maria Feller, Luisa Giovenzana, Camilla Vecchi

3/14/2011

Cino Zucchi. Museo dell'automobile a Torino



Un progetto low cost per la ristrutturazione e l'ampliamento del Museo dell'automobile di Torino. Creato nel 1932, trasferito nel 1960 nella nuova sede disegnata da Amedeo Albertini, chiuso nel 2002 a causa dell'abbandono dello sponsor principale, la Fiat, il museo riapre al pubblico il 20 marzo 2011 trasformato e rivestito da un intelligente intervento di Cino Zucchi che, amministrando il budget limitato nel migliore dei modi, ha fasciato la struttura modernista con un aereo sistema di pannelli forati. Negli interni, allestiti dallo specialista svizzero Francois Confino, il lavoro di Zucchi si concentra nella grande piazza coperta, uno spazio sobrio e spettacolare che rappresenta senz'altro lo spazio migliore dell'intero museo rinnovato.


Di CZA, vedi anche la la nuova chiesa Resurrezione di Gesù, a Sesto San Giovanni.

3/13/2011

Zones of Exclusion. Fukushima Nuclear Power Plant Fallout


Giappone, ancora scosse. Nucleare, è allarme rosso -   tv

Officials checked for signs of radiation on children near Fukushima nuclear power station.
The Fukushima Nuclear power plant exploded one day after the 8.9 magnitude earthquake on March 11 2011.
March 12, 2011: Experts said radiation was leaking at rates of 1,000 times more than normal after a massive explosion at a nuclear power plant in Fukushima, Japan. (Nippon News Network)
See the video on You Tube and You Reporter.


Map reportedly created by Australian Radiation Services that shows how -- in the event of a massive radiation release -- fallout from nuclear reactors in northeastern Japan will be carried by the jetstream to the West Coast of the United States. The wind directions of this map are correct -- but note that the radiation levels are impossible based on what is known about the situation. Also there is no time rate given for the dosage; usually rads would be per hour, but those numbers per hour are more like what someone would have experienced at ground zero at Chernobyl. (from Planet Waves)




3/12/2011

Cedric Price / On Demand



Francesco Trovato, responsabile della casa editrice LetteraVentidue"Abbiamo un libro su Cedric Price di cui abbiamo acquistato i diritti, fatto la traduzione e impaginato tutto. Ci serve un sostegno per la stampa e stiamo cercando di fare una prevendita al 50% delle copie attraverso il sito Produzioni dal Basso".
Ecco il link del progetto, su cui si trovano tutti i dettagli del libro e le modalità di pre-acquisto:


Introduzione

di Rem Koolhaas

Nessuno ha cambiato l’architettura di più e con meno mezzi di Cedric Price che, utilizzando epigrammi lapidari, disegni scheletrici e un genio polemico capace di mobilitare il reale contro le pretese di una professione ancora sorprendentemente megalomane, ha modificato il terreno dell’architettura. Come una sorta di puritano Oscar Wilde, negli anni ’60 Price utilizzava il ridicolo e lo humour con effetti devastanti per smantellare una dopo l’altra le ambizioni più sacre di una professione incontestata.

Gli Smithson, Venturi/Scott Brown e Price, tutti radicati a Londra negli anni ’50, erano accomunati da un’audace attrazione per l’ordinario. Per tutti la realtà della città diventava un’Utopia surrogata: la loro incapacità speculativa consentiva un’attenzione microscopica, e per l’architettura rivoluzionaria, al reale, al rozzo e al brutto.
I Venturi speravano di scoprire nel linguaggio vernacolare commerciale un’energia che potesse rianimare l’architettura. Price voleva ridimensionare l’architettura al punto da renderla indistinguibile dall’ordinario. La sua critica era tanto più devastante perché costruita, nel profondo, su sensibilità condivise – un nucleo liquido di socialismo – al quale era consentito di apparire solo in forma ‘dandificata’: ironia, sarcasmo, caparbietà, pragmatismo intransigente che talvolta rasentava il filisteo. 
Price fece strage dell’impalcatura di illusioni che l’architettura ancora nutriva negli anni ’50 e ’60. Ironicamente la sua terra bruciata si è trasformata nei fertili campi di un trionfo anglo-sassone tuttora in corso; Archigram, Rogers, Foster, Alsop…
Esistono in ogni disciplina costruttori e distruttori – l’attenzione si accentra sui primi ma, in realtà, è la seconda, più rara, categoria a risultare probabilmente più essenziale per il futuro. Price è un distruttore. Sfortunatamente il suo trionfo non è visibile in termini di produzione tangibile; la forza del suo ridicolo ha funzionato da profilattico, valutabile nella misura di quanto peggio avrebbero potuto andare le cose.
La passione di Price per la cruda bruttezza del quotidiano gli ha impedito di sfruttare il filone che aveva scoperto. Le sue poche realizzazioni erano al contempo affascinanti e repellenti – paradosso estremo di un genio che si auto-cancellava dal copione diventando indistinguibile dalla realtà; il suo unico marchio era il marchio di Caino.
Per un periodo Price ha messo l’architettura alle corde; sotto di lui, dopo di lui, nessun architetto ha potuto assecondarne impunemente lo status precedente. La professione non poteva riconquistare la propria aura sulla base di una performance che Price aveva smascherato come stantia e demoralizzata.
Fino ai primi anni ’70 pareva che Price avesse immobilizzato l’architettura, che l’avesse messa al tappeto. Come poteva immaginare che la sua mitologia millenaria sarebbe stata tratta in salvo dal gas esilarante dell’economia di mercato e dalla cura per la fertilità del post-modernismo che negli anni ’80 ha conferito all’architettura il glamour e la vitalità della merce? Le sue caratteristiche più dubbie – forma, spazio, simbolo – sono resuscitate in un festival postmoderno di rilevanza nel quale la voce di Price ha improvvisamente assunto il ruolo dell’orco, del guastafeste.
Nel momento in cui era pronto ad assestare il colpo di grazia, la bestia dell’architettura si è rialzata allontanandosi come se nulla fosse, per poi entrare in uno stadio affollato e tornare in una nuova farsa di finto eroismo. Rogers, Foster, Archigram, un tempo tutti devoti all’assenza di forma di Cedric, producono oggi ‘forme’ tanto più evidenti per il loro candore non educato, non collaudato.


(Voliera dello Zoo di Londra)







Low cost Soccer Stadium


O Campo, or in its translation The Field, is a series of photographs of football fields in Brazilian cities. The images were taken via satellite and they show the rather oddly shaped football pitches that seem to be built wherever possible – the desire for playing the game has clearly surpassed and ignored the limitations of natural topography and FIFA’s laws of the game. According to the official rules and regulations you would not be allowed to play football on any of these fields. However, the careers of many of the world’s best football players began on these very same fields despite their askew angles, odd proportions, mis-shapen border lines and pitch markings. Studying the architectual contexts of these fields we get an idea about the social context where these players come from.
Pigment ink prints (40 x 50 cm, edition of 3 copies)
The complete series of 16 pictures is also available as a print-on-demand book.

3/02/2011

Zona de exclusión. El crucero Belgrano

Hundimiento del crucero Belgrano, torpedeado por el submarino nuclear HMS Conqueror fuera de la zona de exclusión. El verdadero objetivo de la Task Force era el portaaviones 25 de Mayo, que navegaba al norte de las islas. Pero el submarino HMS Splendid, que acechaba al buque argentino, le perdió el rastro antes del 1º de Mayo.
Documental de National Geographic sobre el hundimiento del crucero General Belgrano.

3/01/2011

Consequences of fantastic, perverse and underrated urbanism

File:Dymaxion 2003 animation small1.gif

The Dymaxion map or Fuller map is a projection of a world map onto the surface of a polyhedron, which can then be unfolded to a net in many different ways and flattened to form a two-dimensional map which retains most of the relative proportional integrity of the globe map.
It was created by Buckminster Fuller, and patented by him during 1946, the patent application showing a projection onto a cuboctahedron.[1] The 1954 version published by Fuller with the title The AirOcean World Map used a slightly modified but mostly regular icosahedron as the base for the projection, and this is the version most commonly referred to today. The name Dymaxion was applied by Fuller to several of his inventions.
The Dymaxion projection is intended only for representations of the entire globe. It is not a gnomonic projection, whereby global data expands from the center point of a tangent facet outward to the edges. Instead, each triangle edge of the Dymaxion map matches the scale of a partial great circle on a corresponding globe, and other points within each facet shrink toward its middle, rather than enlarging to the peripheries.[2]
(Wikipedia)