12/05/2010

Elemental


Nel deserto cileno, il progetto ha lo scopo di rialloggiare un centinaio di famiglie che, per circa trent'anni, ha occupato quel terreno con baracche abusive. Si tratta di novantatre abitazioni di 25 e 36 metri quadrati (i materiali sono il cemento, i blocchi di cemento e pannelli di legno per i divisori interni) che si possono raddoppiare con l'autocostruzione. La tecnologia è semplice e molto economica, il finanziamento è quello concesso dalle politiche per la casa, un sussidio di 7500 dollari con cui bisogna pagare il terreno, le infrastrutture e l'architettura. Una cifra che, nell'edilizia cilena, corrisponde al costo di costruzione di 30 mq. Per alloggiare tutte le famiglie, si è scelto di utilizzare una tipologia più densa, rispetto alle case isolate, e meglio espandibile, rispetto alle case a schiera, dove l'aggiunta di una stanza toglie aria e luce alla casa e obbliga a usare una stanza come vano di passaggio. E vista l'insufficienza del budget, si è deciso di costruire soltanto la base e la copertura di un sistema che poi dovrà crescere in autonomia.