2/15/2011

Tendenza internet: gli Space-tester


Tendenza internet: gli Space-tester


Non sono sicuro che il contatto fisico con l’edificio sia appropriato. In fondo un muro non è altro che un muro, luci e colori saranno i soliti di sempre. Se dovessi lavorare, anche part-time, come visitatore di nuovi edifici dovrei attrezzarmi con un background culturale diverso. Queste figure professionali sono gli sperimentatori dello spazio costruito. Come il pubblico delle anteprime, come gli assaggiatori di cibi, liquori o sigarette, gli Space-tester si inoltrano per primi nelle stanze immacolate di un edificio appena terminato e riferiscono delle loro sensazioni. Ma come evitare i personalismi, le manie e le fobie individuali, e soprattutto come fuggire alla memoria dei test precedenti che si deposita, giorno dopo giorno, fino a formare una massa compatta di emozioni già vissute? Bastano pochi mesi e la prima e costante sensazione vissuta dallo S.T. è il déjà vu che lo avvolge e lo tormenta come una cortina fumogena sempre più spessa. Ogni soffitto bianco assomiglia a migliaia di altri soffitti bianchi, l’odore delle vernici si ritrova ogni giorno identico così come la compattezza del parquet appena posato e del marmo appena lucidato. Il già visto avvolge lo S.T. come un mal di testa, un fastidioso dopo sbornia, ma è proprio in quella condizione che l’impatto del nuovo si annulla ed emerge in filigrana, leggero ma già evidente, l’embrione della vita che ancora deve prendere possesso di quei luoghi. Lo S.T. sente, riceve frammenti di giornate future, di discorsi e gesti ancora non fatti, e guida gli arredatori a comporre gli spazi che serviranno ad accogliere le scene che gli appaiono alla mente.