La critica c’è e non c’è, la critica sono me. I critici? uno è buono, comprensivo, attento... l'altro è teorico, perso nei suoi sogni, l'altro ancora è ossessivo, gli interessa solo un tipo di architetto, l'altro vuole essere di tendenza, vuole la tendenza, vuole tendere a tutti i costi. C’è chi storicizza tutto e tutti, sistematizza, cataloga, organizza, elenca, aggiunge e descrive e resta sempre un passo indietro. Un altro ama le forme esagerate, lo scoop, gli stranieri, lo slancio futurista. Uno invece vuole solo ordine e pulizia, tanta pulizia, e silenzio, e approfondimenti storici. Uno ama le istituzioni e l'altro le odia, uno ama le aziende e l’altro le schifa, uno ama l'architettura ma non la capisce, l'altro pensa che gli architetti sono tutti manovali, un altro ancora vorrebbe occuparsi di letteratura (l'architettura è un ripiego da barboni), uno si diverte e l'altro si annoia, uno magna e l’altro no, e poi ci sono quelli tanto la critica non c'è più, la critica conta e non conta, la critica è informazione, separiamo la critica dall’informazione (come gli inglesi, sì!), la critica serve al business, anzi no, contestualizziamo, non facciamo politica, anzi sì. Si accomodi signore, il critico come lo preferisce, nudo o carenato? black blok, universitario o tutti e due? un blogger full time? un'intelligenza fuggita all’estero? può servire un ex pci riciclato ambientalista? al dente o bello scotto? frollo al punto giusto o giovane e tenero? caldo o freddo? dialettale o nazionale? noioso o noiosissimo? coerente o traditore? apollineo o dionisiaco? partigiano o super partes? affabulatore o taciturno? presenzialista o chiuso nella sua torre d'avorio? salottiero o intransigente? buono o cattivo? raffinato o rude? patinato o maleducato? pulito o sporco?