Milano, 16 febbraio 2011. I titoli recensiti nella Reading Room di Domusweb disegnano un approccio molto specifico.
In ordine di evidenza, troviamo Other Space Odysseys, Atlas of the Conflict, L’assalto, La mappa dell’impero, Architettura Low Tech Low Cost, Al Manakh2: Gulf Continued, Ecological Urbanism.
La prima sensazione è che l’interesse preminente non sia più per l’architettura, almeno intesa come design degli edifici, ma per le ricognizioni su terre libere dove si mescolano e si incrociano dati, memorie, linguaggi e punti di vista diversi.
C’è un surrealismo della critica contemporanea che usa lo straniamento, lo spiazzamento, l’effetto sorpresa come mezzi per catturare l’attenzione ma anche, almeno si spera, come dispositivi rivelatori.
E c’è una doppia volontà di mettere a nudo, e nello stesso tempo di rivestire, la realtà con un racconto che porta sempre elementi di finzione e che ha ritmi, temi e linguaggi tipicamente narrativi. Probabilmente, il primo dato è la fine della funzione informativa.
Nell’era di internet, il libro ha senso soltanto come rielaborazione di temi svincolati dalla stretta attualità e il suo discorso si deve sviluppare su un livello che si deve percepire come diverso, superiore, rispetto alla scrittura istantanea della rete.
Naturalmente, in questo aspetto c’è una contraddizione perché molti blog sviluppano proprio quello stesso tipo di rappresentazione metaforica che ritroviamo in questi libri.
Una critica transgenica dove l’indice di ibridazione è un valore determinante.
Cultura alta e bassa si mescolano: fantascienza ed erotismo (Clarke e Sade), supereroi e psicoanalisi, giornalismo e letteratura fantastica.
Su questo background delirante si innesta una componente che sta crescendo sempre più e che è la geopolitica. Da una parte si intende che non c’è discorso politico senza la sua antropologia, d’altra parte il conflitto tra civiltà continua a essere un tema centrale che dà spessore a ogni approfondimento culturale.
(Alessandro Rocca)
In ordine di evidenza, troviamo Other Space Odysseys, Atlas of the Conflict, L’assalto, La mappa dell’impero, Architettura Low Tech Low Cost, Al Manakh2: Gulf Continued, Ecological Urbanism.
La prima sensazione è che l’interesse preminente non sia più per l’architettura, almeno intesa come design degli edifici, ma per le ricognizioni su terre libere dove si mescolano e si incrociano dati, memorie, linguaggi e punti di vista diversi.
C’è un surrealismo della critica contemporanea che usa lo straniamento, lo spiazzamento, l’effetto sorpresa come mezzi per catturare l’attenzione ma anche, almeno si spera, come dispositivi rivelatori.
E c’è una doppia volontà di mettere a nudo, e nello stesso tempo di rivestire, la realtà con un racconto che porta sempre elementi di finzione e che ha ritmi, temi e linguaggi tipicamente narrativi. Probabilmente, il primo dato è la fine della funzione informativa.
Nell’era di internet, il libro ha senso soltanto come rielaborazione di temi svincolati dalla stretta attualità e il suo discorso si deve sviluppare su un livello che si deve percepire come diverso, superiore, rispetto alla scrittura istantanea della rete.
Naturalmente, in questo aspetto c’è una contraddizione perché molti blog sviluppano proprio quello stesso tipo di rappresentazione metaforica che ritroviamo in questi libri.
Una critica transgenica dove l’indice di ibridazione è un valore determinante.
Cultura alta e bassa si mescolano: fantascienza ed erotismo (Clarke e Sade), supereroi e psicoanalisi, giornalismo e letteratura fantastica.
Su questo background delirante si innesta una componente che sta crescendo sempre più e che è la geopolitica. Da una parte si intende che non c’è discorso politico senza la sua antropologia, d’altra parte il conflitto tra civiltà continua a essere un tema centrale che dà spessore a ogni approfondimento culturale.
(Alessandro Rocca)
La storia del conflitto israelo-palestinese attraverso carte e grafici che visualizzano le trasformazioni dell'area
Uscito per Libria, l'ultimo libro di Giacinto Cerviere rilegge i fatti dell'11 settembre per mettere alla luce il ruolo che ha avuto l'architettura nell'attacco alle Torri Gemelle
Il continente nordamericano raccontato attraverso grandi mappe tematiche a colori
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La maggior parte delle attenzioni occidentali per il Golfo si concentrano su Dubai, forse perché le sue realtà (o surrealtà) architettoniche sono diventate soggetto di titoli di giornale e di fieri attacchi. Questo libro si occupa dell'intera regione del Golfo
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A book review by Manuel Orazi
Il saggio ha l'ambizione primaria di restituire la topografia politica di un territorio del tutto particolare, la Cisgiordania, quel territorio ridotto dove "i più esplosivi ingredienti del nostro tempo, tutte le moderne utopie e le fedi antiche sono contenute simultaneamente e istantaneamente, ribollendo l'una a fianco all'altra senza protezioni"
Nel corso dei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, la "perdita dell'innocenza" che ha colpito la scienza con l'esplosione della prima bomba atomica è divenuta un luogo comune ma, mentre essa stava maturando, ben pochi ne ebbero sentore, anche fra gli addetti ai lavori