1/23/2011

NIBA _ Network Italiano dei Blog di Architettura


Oggi ricorre la prima settimana di vita NIBA, Network Italiano dei Blog di Architettura, creato, come scrive Salvatore D'Agostino, "da Rossella Ferorelli laureanda ingegner-architetto blogger ubiqua Il nido e la tela di ragno I caratteri del disturbo cronico". E subito si è scatenata la bagarre, la positiva convergenza di idee, proposte, dichiarazioni e discussioni del popolo dei blogger. A me piace perché è un incontro vivace, audace, democratico e politico, libero e inesauribile. A parte gli (auto)elogi, mi sembra un'ulteriore possibilità di diffusione e di discussione in uno spazio autogestito e, attraverso Facebook, permeabile e aperto a chiunque abbia voglia di partecipare.
Ecco il logo, disegnato da Daniele Mantellato, e alcuni frammenti estratti al volo dai commenti dei blogger:

Un'architettura capace di dialogare con il "mondo esterno" (Giorgio Santilli)... 
Renzo Piano è un buon architetto, non ottimo, ma sicuramente buono, le sue architetture sono pulite, chiare, mai trasgressive, ma quasi mai troppo interessanti, però ha la grande dote di comunicare l'architettura, e di comunicare con linguaggi differenti a tutti i livelli (Claudio Bosio)... 
Gli architetti, per troppo tempo supini di fronte alla sciatteria culturale italiana devono rivendicare la specificità della loro competenza. E' per questo che è nata "Amate l'Architettura" (Giulio Paolo Calcaprina)... 
Ripropongo la domanda di Jacob Knulp: come possono gli architetti/comunita' progettuale entrare attivamente a far parte delle decisioni che riguardano la modifica dell'ambiente fisico che ci circonda? (Salvatore D'Agostino)... 
Lancio una provocazione, quella di sostenere che l'architettura sia soltanto per gli architetti e che non debba rivestire nessun ruolo etico ne di utilità verso la gente che la fruisce (Cristian Farinella)... 
Il Cafonal si manifesta nel suo massimo splendore in Medio Oriente, dove le archistar realizzano orrendi fermacarte giganti. Nel frattempo mentre nel mondo esterno dei "non addetti" l'architettura contemporanea è rappresentata in questo modo e fa da comparsa negli spot pubblicitari, nel mondo autoreferenziale degli "addetti" Il canale principale di comunicazione dell'architettura passa dalla carta al web (Channelbeta)... 
Trovo che l'iniziativa NIBA sia interessante perchè da una parte mappa e linka realtà così diverse e che spesso non si conoscono (primo buon risultato) quindi l'idea di partire presentandosi in poche righe credo sia un atto di "buona educazione" e di conoscenza non scontata (Luca Molinari)... 
Esiste uno status effettivamente specifico dei blog di architettura italiani. Questo status mi pare tragicomico per l'isolamento che manifesta. Layout grafici messi su come se non esistesse una ricerca grafico-tipografica contemporanea. Scrittura messa giù come non esistesse - almeno - McSweeneys. Repertori di immagini pubblicate come se non esistessero i circuiti Flickr di Ugne Stragite, Ana Kras o altri seicentomila simili (Luca Diffuse)... 
Riteniamo opportuno che l’architettura contemporanea debba essere espressione del nostro tempo, in contrasto con la mediocre qualità costruttiva odierna, operando attraverso la sensibilizzazione della società su questa tematica (Antonio Marco Alcaro)... 
Pare che la tendenza in atto sui blog (non solo di architettura), dopo il successo dei Social Network e quindi lo sfoltimento dei blog da cazzeggio vada su due linee principali: da un lato, blog - riviste, basate sulla illustrazione fotografica di progetti, in cui la componente teorica e di discussione è ridotta (un esempio, Dezeen). Questo tipo di blog-rivista è una sorta di giornalino, che ha successo perchè dà un aggiornamento fresco, rapido e gratuito, pur sacrificando l'approfondimento. Dall'altro, di più difficile diffusione, è il blog che intende essere di approfondimento e discussione specialistica. Questo tipo di blog ha spesso anche una componente personale, fino ad un linguaggio dei frequentatori del blog che può quasi divenire un "idioletto". Quest'ultimo tipo di blog può anche sfuggire, spesso senza gloria, da regole di tipo pubblicistico generale. Il fine di esso non è "il blog" in sè come prodotto, ma, in fin dei conti, l'avere contatti e scambi di idee con persone affini di idee e di stile (Guido Aragona)...
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